l'irrisolto
mi sono messa a studiare ma fatico un po' e ho capito che mi manca scrivere, vorrei tornare a farlo, tornare a dire. non diari e lamentazioni - è vero, mi lamento spesso - ma altro. avevo un blog, si chiamava: diario di una bambina che voleva diventare ultras. io non so che senso avesse quel nome, so che un giorno, a quattordici anni, mi sono messa su un aereo con mia madre e sono partita, sono atterrata a heathrow, sono diventata un'altra: ero la bambina che voleva diventare ultras. del chelsea. perché abitavo in una casa in cui si tifava molto chelsea. non vado a londra da troppi anni - dal 2019 - il quattro gennaio mi fiondo a fare il passaporto. torno! torno, arrivo. rimarrò bloccata lì? forse, meglio, magari. a sedici anni, due anni dopo la prima (seconda) folgorazione, avevo deciso di andare a studiare a purley, a casa della mia mamma inglese, la signora che mi ospitava. non lo sapeva nessuno, solo mamma e papà, ovviamente. il messaggio è qua, mi ha dato la tachicardia r